Felix Mendelssohn è spesso visto come un Classico Compositore romantico il cui stile paradossalmente incorporato elementi di equilibrio formale e grazioso controllo, da un lato, e romantico soggettività e fantasia su altri.,

Una volta ammise di essere naturalmente disposto verso trame spesse e contrappuntistiche, e in larga misura dovette il suo amore per il contrappunto, la sua inclinazione a scrivere fughe e canoni, a Bach.

Da Händel ha acquisito la capacità di creare cori che comunicassero in uno stile diretto e accessibile, come evidenziato nelle sue impostazioni salmiche e, naturalmente, nel suo secondo oratorio, Elijah.,

L’influenza classicizzante di Haydn e Mozart si manifesta nella sua preferenza per temi chiaramente bilanciati e struttura delle frasi, e un controllo formale impeccabile; dopo aver ascoltato il Trio per pianoforte in re minore Op.49, Robert Schumann dichiarò che Mendelssohn era il “Mozart del 19 ° secolo.”

Carl Maria von Weber è stato purtroppo trascurato di recente, ma nel 1821, il dodicenne Mendelssohn ha partecipato alla prima di Der Freischütz di Weber ed è stato spazzato via da ciò che Zelter ha descritto come ” sciocchezze e polvere da sparo.,”

senza Dubbio il più sconvolgente influenza su di Mendelssohn era il tardo stile di Beethoven, che lavati più di una generazione di musicisti di età nel 1820. Sarebbe stato tra i primi, insieme con sua sorella Fanny, per lottare con l’enormità di opere come Beethoven Sonata Hammerklavier e fine dei quartetti di beethoven, che dissolto la loro influenza su di Mendelssohn Op 12 e 13 Quartetti d’archi.

Se la musica di Mendelssohn suggerisce una miscela composita di vari ceppi, egli tuttavia è stato in grado di sintetizzare uno stile facilmente identificabile come unicamente il suo.,

Si pensa all’uso evocativo dell’understatement e della sfumatura nell’Ouverture delle Ebridi, allo scoppio colorato della luce del sole nella Sinfonia italiana, o a qualsiasi numero di opere che esplorano il malizioso scherzo di Mendelssohn.

Fu probabilmente il primo ad elevare il fantasioso nella musica a una categoria estetica e ad ammettere gli elfi nell’orchestra.